Che genere di lingua?
Giornate di studio del 23-24 novembre 2009 – Sede Centrale
Un convegno sul sessismo e sul potere discriminatorio delle parole
La relazione che intercorre tra il linguaggio e la rappresentazione/costruzione della realtà è uno di quegli snodi teorici fondamentali che, negli ultimi anni, ha attraversato tutte le differenti discipline umanistiche. Dalla semiotica alla letteratura, passando per la filosofia e la sociologia, l’analisi dei discorsi, dei suoi differenti ordini e usi ha dato vita a un ampio e variegato dibattito critico teso a dimostrare come il linguaggio sia uno strumento tutt’altro che neutro. A partire da questa scoperta, resa visibile attraverso la critica e le rivendicazioni portate avanti dagli studi delle donne e dal femminismo, il linguaggio e le pratiche linguistiche appaiono essere veicoli privilegiati per l’affermazione e la reiterazione di determinati valori e codici culturali, diventando un luogo di analisi e di intervento politico irrinunciabile.
Il Convegno Che genere di lingua? Sessismo e sul potere discriminatorio delle parole intende porre nuovamente l’attenzione su tale problematica, affiancando a un lavoro critico-teorico sui nessi tra linguaggio e costruzione/percezione della realtà, l’analisi e la proposta di possibili modelli e modalità linguistiche finalizzate a un uso non-discriminatorio e non sessista del linguaggio. In particolare, tre saranno le sessioni tematiche di approfondimento.
A una discussione introduttiva di inquadramento teorico-pratico condotta sulla scia degli scritti di Alma Sabatini – il sessismo nella lingua italiana – seguiranno due sessioni specifiche rivolte all’uso discriminatorio svolto dal linguaggio politico e scolastico – il sessismo nel linguaggio della politica e nel linguaggio della scuola. In tutte le sessioni, oltre ad analizzare specifici case studies, verranno discusse anche diverse proposte finalizzate alla presentazione di possibili usi linguistici inspirati al politicamente corretto, prestando particolarmente attenzione al mondo della scuola, allo scopo di creare percorsi didattici non-discriminatori coadiuvati dagli interventi di diversi docenti.
Il convegno è nato dalla collaborazione tra Maria Serena Sapegno, titolare della cattedra di letteratura italiana e studi di genere presso la facoltà di scienze umanistiche della Sapienza, il Laboratorio interdisciplinare di studi femministi Anna Rita Simeone “Sguardi sulle differenze” e Massimo Arcangeli, linguista e preside della facoltà di lingue e letterature straniere dell’università di Cagliari.